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Renato Miraglio: La Pierina come punto di riferimento e di aggregazione dopolavoro

Ancorotti Cosmetics
on September 30, 2024

“ C’era una visione del lavoro e un modo di vivere lo stabilimento, a Crema, che andava al di là delle attività d’impresa. Il clima di benessere, respirato in azienda, permeava anche le attività ricreative legate al dopolavoro, dove le famiglie dei dipendenti Olivetti si riunivano. La Pierina, di cui sono stato responsabile e gestore diversi anni, era un luogo di aggregazione importante, sociale e sportivo. Qui si praticava il tennis, si organizzava lo sci, le bocce, pesca, tiro con l’arco, c’era una scuola di scacchi aperta  ai figli dei dipendenti, che partecipavano ai tornei. Era per tutti un centro di riferimento che ha consolidato relazioni non solo professionali, rimaste nel tempo”.

Renato Miraglio ha lavorato in Olivetti dal 1962 al 1990. Ventotto anni in cui fu assunto allo stabilimento di Ivrea per approdare ad Agliè, nel Canavese e terminare a Crema, ultima tappa di una carriera professionale, a seguito della quale rassegnò le dimissioni, andando in pensione, pur continuando a rimanere Responsabile delle attività sportive e ricreative della Pierina. Un‘area di oltre 370mila mq, acquistata da Olivetti negli anni ’60, accanto al grande insediamento industriale di via Bramante, in grado di offrire lavoro a circa 3.000 dipendenti. L’area della Pierina, che comprende anche una vecchia cascina, venne ceduta in comodato d’uso gratuito al Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti.

“ Venni assunto nel 1962 ad Ivrea e destinato ad Agliè, stabilimento produttivo specializzato sulle macchine per scrivere portatili, come Lettera 22 e, in seguito, Valentine. Inizia, come da prassi, con la qualifica di Analista Tempi e Metodi; l’ obiettivo era il miglioramento della produzione, riducendone i tempi. Dopo due/tre anni diventai Caporeparto in Officina. Nel ’69 mi chiesero la disponibilità di  trasferirmi a Crema in quanto Olivetti stava costruendo un grande stabilimento produttivo. L’idea di lasciare la vicinanza alla montagna, che ho sempre amato molto, per  la pianura padana, mi lasciava perplesso, ma mi convinsero a visitare, con moglie e figlia, la città di Crema, di cui rimasi profondamente colpito. Crema, a differenza di Ivrea e Agliè, paese di 2.000 abitanti, era una bellissima città sia da un punto di vista architettonico sia culturale, vivace, in grado di offrire a mia figlia, che allora era in prima elementare, delle buone opportunità. Mia moglie fu entusiasta della città e fu così che mi trasferii a Crema. Naturalmente l’azienda mi aiutò a trovare un appartamento privato molto bello, nella zona del Campo di Marte”.

Il resto della carriera Miraglio la fece a Crema, fino alla pensione, maturata dopo 37 anni di lavoro, di cui 28 trascorsi in Olivetti.

“ A Crema divenni prima caporeparto  dello stabilimento Crema Uno (Everest) perché quello di via Bramante non era ancora pronto. Poi diventai Capo Officina fino ad assumere l ‘incarico di  Responsabile di un Centro Spedizioni per gli stabilimenti esteri. Verso gli anni ’85-‘86  le macchine per scrivere iniziarono il loro declino sul mercato a favore dei computer che, da Ivrea, iniziammo a produrre anche qui, a Crema. Continuavamo a produrre macchine per scrivere ma aumentava il quantitativo di computer. Gradualmente, tuttavia, gli ordini cominciarono a diminuire fino a intravedere la possibilità dell’avvio della cassa integrazione. Inizialmente riguardava solo le donne che, avendo i bambini piccoli, accettarono di buon grado la possibilità di stare a casa. Successivamente, verso gli anni ’88-’90, si estese  anche agli uomini. Assunsi nuove responsabilità per compensare i carichi di lavoro di chi se ne andava; finché, nel 1990, sovraccaricato di pesi e consapevole del destino a cui si stava andando incontro, decisi di dimettermi. Con 37 anni di lavoro avevo maturato i requisiti per la pensione in quanto iniziai a lavorare molto giovane”.

Nonostante le dimissioni e la successiva chiusura dello stabilimento cremasco, Miraglio continuò ad occuparsi della Pierina, e per anni fu Responsabile del Gruppo Sportivo e Ricreativo. Nei 25 anni di permanenza dello stabilimento Olivetti a Crema la cascina delle Pierina venne  ristrutturata, adibita a sede del Gruppo sportivo e come ristorante. Si costruirono anche cinque campi da tennis, tre campi da bocce, un laghetto per la pesca sportiva e le diverse sezioni sportive e ricreative per i dipendenti Olivetti.

“Mi sono sempre interessato del gruppo Sportivo e Ricreativo diventandone il presidente, a tempo perso. Continuai ad occuparmene anche dopo la chiusura dello stabilimento. C’erano tante attività: la bocciofila, il tennis, la pesca, lo sci, l’escursionismo, il tiro con l’arco, la scuola di scacchi, il ristorante. La Pierina, il dopolavoro dell’ Olivetti, era un punto di riferimento per tutte le famiglie dei dipendenti Olivetti, un centro di aggregazione sociale e culturale, specie per le famiglie che si erano trasferite a Crema,  da Ivrea o da altre località, negli anni del boom delle assunzioni. Una funzione sociale, ricreativa che estendeva quel clima di benessere relazionale, che si respirava in Olivetti, e che fu uno degli aspetti più rivoluzionari e innovativi”.

Miraglio, prima di entrare in Olivetti, lavorò anche alla Fiat ma scelse decisamente Olivetti perché le differenze erano abissali: “A parte la retribuzione economica più alta, la possibilità di crescere, (difficilmente in Fiat avrei raggiunto gli stessi livelli) e il riconoscimento della qualità  della vita dei lavoratori, l’essere dipendenti Olivetti significava sposare una visione della realtà e dell’azienda che ci riempiva di orgoglio. Non era facile realizzare il sogno di Olivetti ma la cura e l’amore che ha messo nella costruzione delle sue fabbriche e nell’ attenzione ai dipendenti, è unico nel suo genere. Sono fiero delle mie scelte professionali e la conferma di tutto ciò risiede nel fatto che, ancora adesso, ho mantenuto rapporti di amicizia con i miei colleghi. Con alcuni ci frequentiamo e sentiamo ancora. Ci sono persone che non dimenticherò mai”.